Carmelo Consoli
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LA PREGHIERA  DI UN EBREO TORMENTATO E TORMENTANTE

Emersa dalla grande magia di “Old ideas” è una delle tre vere e proprie preghiere presenti nell’album e, come molte  altre liriche tocca il drammatico tema del male nel mondo.
Quello che più sconvolge in questo testo decisamente mistico è  il paradosso tra la pacata meditazione - assecondata dallo stesso tono cadenzato della canzone -  e  la domanda ansiosa , quasi  incalzante,  di attenzione, al punto da far pensare che se c’è un Dio non potrà non commuoversi di fronte a un tale intenso appello (con quel “Dimmi” che si ripete in modo quasi  ossessivo) e non potrà che rispondere con l’amore a tanta richiesta d’amore. L’ebreo Leonard Cohen mentre mantiene sempre il legame forte con la sua tradizione (“Dimmi ancora che sai a cosa sto pensando/ Ma la vendetta appartiene al Signore”) ma sembra indirettamente voler richiamare anche il motto evangelico “chiedete e vi sarà dato” , ad un livello forse meno pratico,  più universale, dove l’io che chiede infine  amore per sé, ha chiesto poco prima tregua per il mondo (“quando la sporcizia del macellaio è stata lavata nel sangue dell’agnello”) arrivando a chiedere di poter fare lui stesso qualcosa (“dimmi che hai bisogno di me”). Ed intanto rivela la sua ansia tormentosa per quanto ancora di atroce sta avvenendo, al punto da proiettarsi sugli stessi “ angeli ansimanti” che terribilmente “ graffiano alla  porta per entrare” mentre insiste per essere messo alla prova. 
Nemmeno gli angeli possono dunque più rimanere sereni di fronte a tanta crudeltà umana (“quando  ho guardato attraverso l’orrore “). Non resta che la fede disperata di chi non può fare altro che continuare a cercare una risposta che non arriva. Ma pure se c’è sempre  un grande pessimismo di fondo non c’è sicuramente mai nichilismo, perché il poeta visionario riesce ancora una volta a coinvolgerci  con la sua straordinaria e inattuale capacità di instaurare  quel suo profondo personale dialogo con il Mistero, e sempre riesce a meravigliarci e a confortarci, mentre ci lascia comunque, come lui, inquieti.
 

G.F.

Amen 

Tell me again
When I’ve been to the river
And I’ve taken the edge off my thirst
Tell me again
When we’re alone and I’m listening
Listening so hard that it hurts
Tell me again
When I’m clean and sober
Tell me again
When I’ve seen through the horror
Tell me again
Tell me over and over
Tell me that you want me then
Amen
Amen
Amen
Amen

Tell me again
When the victims are singing
And the laws of remorse are restored
Tell me again
That you know what I’m thinking
But vengeance belongs to the lord
Tell me again
when I’m clean and I’m sober
Tell me again
When I’ve seen through the horror
Tell me again
Tell me over and over
Tell me that you love me then
Amen
Amen
Amen
Amen


Tell me again
When the day has been ransomed
And the night has no right to begin
Try me again
When the angels are panting
And scratching at the door to come in
Tell me again when I’m clean and I’m sober
Tell me again
When I’ve seen through the horror
Tell me again
tell me over and over
Tell me again
that you need me then
Amen
Amen
Amen
Amen

Tell me again
When the filth of the butcher
Is washed in the blood of the lamb
Tell me again
when the rest of the culture
Has passed through the Eye of the Camp
Tell me again
when I’m clean and I’m sober
Tell me again
When I’ve seen through the horror
Tell me again
Tell me over and over
Tell me that you love me then
Amen
Amen
Amen
Amen




Amen

Dimmi ancora
Quando sono stato al fiume
E ho saziato sulla riva la mia sete
Dimmi ancora
Quando siamo soli e sto ascoltando
Ascolto tanto intensamente che fa male
Dimmi ancora
Quando sono limpido e sobrio
Dimmi ancora
Quando ho guardato attraverso l’orrore
Dimmi ancora
Dimmi di più e di più
Dimmi allora che mi vuoi
Amen
Amen
Amen
Amen


Dimmi ancora
Quando le vittime stanno cantando
E le Leggi del rimorso sono restaurate
Dimmi ancora
Che sai cosa sto pensando
Ma la vendetta appartiene al Signore
Dimmi ancora
Quando sono limpido e sobrio
Dimmi di più e di più
Dimmi ancora
Quando ho guardato attraverso l’orrore
Dimmi ancora
Dimmi di più e di più
Dimmi che mi ami allora
Amen
Amen
Amen
Amen


Dimmi ancora
Quando il giorno è stato risanato
E la notte non ha diritto di cominciare
Mettimi alla prova quando gli angeli ansimanti
Graffiano alla porta per entrare
Dimmi ancora
Quando sono limpido e sobrio
Dimmi di più e di più
Dimmi ancora
Quando ho guardato attraverso l’orrore
Dimmi ancora
Dimmi di più e di più
Dimmi allora che hai bisogno di me
Amen
Amen
Amen
Amen

Dimmi ancora
Quando la sporcizia del macellaio
È stata lavata nel sangue dell’agnello
Dimmi ancora
Quando un’altra cultura
È passata attraverso il Centro del Campo
Dimmi ancora
Quando sono limpido e sobrio
Dimmi di più e di più
Dimmi ancora
Quando ho guardato attraverso l’orrore
Dimmi ancora
Dimmi di più e di più
E dimmi allora che mi ami
Amen
Amen
Amen
Amen

(Leonard Cohen ”Amen”, dall'album "Old Ideas")  traduzione di Giusy Frisina
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