LA PREGHIERA DI UN EBREO TORMENTATO E TORMENTANTE
Emersa dalla grande magia di “Old ideas” è una delle tre vere e proprie preghiere presenti nell’album e, come molte altre liriche tocca il drammatico tema del male nel mondo.
Quello che più sconvolge in questo testo decisamente mistico è il paradosso tra la pacata meditazione - assecondata dallo stesso tono cadenzato della canzone - e la domanda ansiosa , quasi incalzante, di attenzione, al punto da far pensare che se c’è un Dio non potrà non commuoversi di fronte a un tale intenso appello (con quel “Dimmi” che si ripete in modo quasi ossessivo) e non potrà che rispondere con l’amore a tanta richiesta d’amore. L’ebreo Leonard Cohen mentre mantiene sempre il legame forte con la sua tradizione (“Dimmi ancora che sai a cosa sto pensando/ Ma la vendetta appartiene al Signore”) ma sembra indirettamente voler richiamare anche il motto evangelico “chiedete e vi sarà dato” , ad un livello forse meno pratico, più universale, dove l’io che chiede infine amore per sé, ha chiesto poco prima tregua per il mondo (“quando la sporcizia del macellaio è stata lavata nel sangue dell’agnello”) arrivando a chiedere di poter fare lui stesso qualcosa (“dimmi che hai bisogno di me”). Ed intanto rivela la sua ansia tormentosa per quanto ancora di atroce sta avvenendo, al punto da proiettarsi sugli stessi “ angeli ansimanti” che terribilmente “ graffiano alla porta per entrare” mentre insiste per essere messo alla prova.
Nemmeno gli angeli possono dunque più rimanere sereni di fronte a tanta crudeltà umana (“quando ho guardato attraverso l’orrore “). Non resta che la fede disperata di chi non può fare altro che continuare a cercare una risposta che non arriva. Ma pure se c’è sempre un grande pessimismo di fondo non c’è sicuramente mai nichilismo, perché il poeta visionario riesce ancora una volta a coinvolgerci con la sua straordinaria e inattuale capacità di instaurare quel suo profondo personale dialogo con il Mistero, e sempre riesce a meravigliarci e a confortarci, mentre ci lascia comunque, come lui, inquieti.
G.F.
Emersa dalla grande magia di “Old ideas” è una delle tre vere e proprie preghiere presenti nell’album e, come molte altre liriche tocca il drammatico tema del male nel mondo.
Quello che più sconvolge in questo testo decisamente mistico è il paradosso tra la pacata meditazione - assecondata dallo stesso tono cadenzato della canzone - e la domanda ansiosa , quasi incalzante, di attenzione, al punto da far pensare che se c’è un Dio non potrà non commuoversi di fronte a un tale intenso appello (con quel “Dimmi” che si ripete in modo quasi ossessivo) e non potrà che rispondere con l’amore a tanta richiesta d’amore. L’ebreo Leonard Cohen mentre mantiene sempre il legame forte con la sua tradizione (“Dimmi ancora che sai a cosa sto pensando/ Ma la vendetta appartiene al Signore”) ma sembra indirettamente voler richiamare anche il motto evangelico “chiedete e vi sarà dato” , ad un livello forse meno pratico, più universale, dove l’io che chiede infine amore per sé, ha chiesto poco prima tregua per il mondo (“quando la sporcizia del macellaio è stata lavata nel sangue dell’agnello”) arrivando a chiedere di poter fare lui stesso qualcosa (“dimmi che hai bisogno di me”). Ed intanto rivela la sua ansia tormentosa per quanto ancora di atroce sta avvenendo, al punto da proiettarsi sugli stessi “ angeli ansimanti” che terribilmente “ graffiano alla porta per entrare” mentre insiste per essere messo alla prova.
Nemmeno gli angeli possono dunque più rimanere sereni di fronte a tanta crudeltà umana (“quando ho guardato attraverso l’orrore “). Non resta che la fede disperata di chi non può fare altro che continuare a cercare una risposta che non arriva. Ma pure se c’è sempre un grande pessimismo di fondo non c’è sicuramente mai nichilismo, perché il poeta visionario riesce ancora una volta a coinvolgerci con la sua straordinaria e inattuale capacità di instaurare quel suo profondo personale dialogo con il Mistero, e sempre riesce a meravigliarci e a confortarci, mentre ci lascia comunque, come lui, inquieti.
G.F.
Amen
Tell me again When I’ve been to the river And I’ve taken the edge off my thirst Tell me again When we’re alone and I’m listening Listening so hard that it hurts Tell me again When I’m clean and sober Tell me again When I’ve seen through the horror Tell me again Tell me over and over Tell me that you want me then Amen Amen Amen Amen Tell me again When the victims are singing And the laws of remorse are restored Tell me again That you know what I’m thinking But vengeance belongs to the lord Tell me again when I’m clean and I’m sober Tell me again When I’ve seen through the horror Tell me again Tell me over and over Tell me that you love me then Amen Amen Amen Amen Tell me again When the day has been ransomed And the night has no right to begin Try me again When the angels are panting And scratching at the door to come in Tell me again when I’m clean and I’m sober Tell me again When I’ve seen through the horror Tell me again tell me over and over Tell me again that you need me then Amen Amen Amen Amen Tell me again When the filth of the butcher Is washed in the blood of the lamb Tell me again when the rest of the culture Has passed through the Eye of the Camp Tell me again when I’m clean and I’m sober Tell me again When I’ve seen through the horror Tell me again Tell me over and over Tell me that you love me then Amen Amen Amen Amen |
Amen
Dimmi ancora Quando sono stato al fiume E ho saziato sulla riva la mia sete Dimmi ancora Quando siamo soli e sto ascoltando Ascolto tanto intensamente che fa male Dimmi ancora Quando sono limpido e sobrio Dimmi ancora Quando ho guardato attraverso l’orrore Dimmi ancora Dimmi di più e di più Dimmi allora che mi vuoi Amen Amen Amen Amen Dimmi ancora Quando le vittime stanno cantando E le Leggi del rimorso sono restaurate Dimmi ancora Che sai cosa sto pensando Ma la vendetta appartiene al Signore Dimmi ancora Quando sono limpido e sobrio Dimmi di più e di più Dimmi ancora Quando ho guardato attraverso l’orrore Dimmi ancora Dimmi di più e di più Dimmi che mi ami allora Amen Amen Amen Amen Dimmi ancora Quando il giorno è stato risanato E la notte non ha diritto di cominciare Mettimi alla prova quando gli angeli ansimanti Graffiano alla porta per entrare Dimmi ancora Quando sono limpido e sobrio Dimmi di più e di più Dimmi ancora Quando ho guardato attraverso l’orrore Dimmi ancora Dimmi di più e di più Dimmi allora che hai bisogno di me Amen Amen Amen Amen Dimmi ancora Quando la sporcizia del macellaio È stata lavata nel sangue dell’agnello Dimmi ancora Quando un’altra cultura È passata attraverso il Centro del Campo Dimmi ancora Quando sono limpido e sobrio Dimmi di più e di più Dimmi ancora Quando ho guardato attraverso l’orrore Dimmi ancora Dimmi di più e di più E dimmi allora che mi ami Amen Amen Amen Amen (Leonard Cohen ”Amen”, dall'album "Old Ideas") traduzione di Giusy Frisina |