STRADE CON VISTA PARADISO
Recensione a cura di Flavia Lepre Ho tra le mani un libro che si apre con una lunga e ben dettagliata Prefazione di Anna Balsamo e faccio quest'affermazione dopo aver letto il libro e dopo aver espresso il mio modesto giudizio, come sempre faccio prima di leggere la Presentazione. Uso questa formula, per non essere condizionata dalle idee degli altri. Così facendo, provo sincero piacere quando alla fine, mi rendo conto che, seppure con qualche normale diversità, Prefazione e Recensione si trovano, più o meno sulla stessa lunghezza d'onda. Comincio quindi col dire, considerato il fatto che molte espressioni del poeta Consoli mi hanno anche un po' divertita per la sua "giovanile verve", derivante dal piacevole interesse che egli prova per il "pianeta femminile", così vario e attraente, che questa sua "mascolina debolezza" (chiamiamola così ), non mi ha stupito ed ho trovato più che naturale ogni suo pensiero ed ogni sua espressione. E dicendo che la lettura di questo libro, oltre ad interessarmi per l'ottima forma letteraria e descrittiva, ha anche sollecitato in me il sorriso e questo, credo che sia cosa gradita per l'autore! Egli, con ben studiata oculatezza, ha diviso in cinque gruppi la sua Raccolta poetica e non certo per diversità di tematiche che, in realtà, non cambiano, perché in tutte le 48 liriche, le vere protagoniste sono sempre le donne, unitamente a tutto quanto esse suscitano nei suoi intimi pensieri, da buon siciliano quale egli è, anche se poi, sa affondare il suo spigliato dire, anche in vari altri argomenti per parlare di persone, di mezzi pubblici della città e di luoghi particolari di questa splendida città d'Arte che è Firenze e degli incontri che egli fa e che colpiscono la sua fantasia. E nel contesto, poetico, non mancano le poesie che riguardano alcuni luoghi della sua Sicilia. E alla Sicilia, aggiunge Roma, Venezia, Milano, Riomaggiore... Ma non non mancano nemmeno le figure del monaci tibetani. Il libro si chiude con le ultime poesie (tutte diverse) raggruppate sotto il titolo "L'altra metà del cielo". Carmelo Consoli, con queste sue poesie veramente originali, ci offre una curiosa e simpaticissima carrellata d'immagini circonfuse da una leggera velatura d'ironia e rese piacevoli dallo straordinario spirito d'osservazione di cui è dotato, unitamente ad una facilità espressiva e da tanti stati emozionali spesso appena sfiorati, ma tutti facilmente riconoscibili e comprensibili e sicuramente condivisi da una grande maggioranza del popolo maschile. Credo però che anche le donne, come me, avranno sorriso di gusto leggendo alcune poesie come "Isabella", per esempio, perché mentre si legge, ci s'immedesima nel personaggio che spia una belle donna (avendola riconosciuta) che si aggira tra sciarpe e foulards posti sui banchi di grandi magazzini... Ho citato a caso questa poesia, perché trovo che in essa, il poeta Consoli abbia messo in primo piano la sua abilità di saper raccontare qualsiasi tipo di situazione, svelando cosi, magari senza volerlo, una parte segreta di sé, cioè quella di provare forti emozioni oggi, nel ricordare le emozioni di "ieri"! Fili di nostalgia lo avvolgono, insieme a curiosità e desiderio di sbucar fuori e presentarsi a lei e sorprenderla con un bacio... In realtà, non si muove e tutto il mondo che appartiene al passato resta chiuso dentro di sé, mentre mutamente si chiede se le labbra di lei, rosse come negli anni sessanta, possono ancora avere la femminile malizia d'allora... Altra poesia che suscita pensieri e fibrillazione, è "Suorine primavera". Diversa e un po' malinconica è "Piazza Stazione". Di rilievo e molto realistica è "Pescheria". Poi, come rimpianto giovanile, ci sono "Ambra degli orgasmi", "Stretto di Messina", "Verso Taormina", "Fichidindia". In queste ultime tre, batte il cuore del poeta che, pur amando tanto Firenze, scopre di portare dentro di sé, tatuate nella mente, immagini della lontana terra natia, immagini che niente e nessuno potrà mai cancellare. Ed io che conosco bene la Sicilia e i siciliani (ho sposato un palermitano!) posso capire che questa terra possiede tutte le arti per incantare chiunque ha potuto sentire su di sé il calore del suo Sole! Sfogliando le pagine, ho scelto a caso le poesie di cui qui parlo; in realtà devo dire che sono tutte degne di rilievo, tutte cariche di vera passionalità, di sincero entusiasmo e posso quindi assicurare che la mia ammirazione per queste poesie tanto coinvolgenti e spumeggianti di amore un po' ambiguo, che suscita non solo il piacere degli occhi ma anche il desiderio dei sensi, non si ferma qui, perché è l'intera Raccolta che merita un caloroso applauso! |